sábado, 2 de março de 2024

IL VERO TEMPIO DI DIO

 

Una riflessione a partire da Es 20, 1-17; Gv 2, 13-25

 




    Le Sacre Scritture parlano di un rapporto speciale tra Dio e il suo Popolo. E questo rapporto porta Dio a costituire con questo popolo un’alleanza d’amore, attraverso cui nascono i comandamenti come espressione d’amore e via di vita e di libertà. Chi segue i comandamenti trova la vita e chi non li segue cerca per sé la morte. La mancanza di fedeltà all’Alleanza e ai comandamenti portò il Popolo ad avere con Dio non una relazione di gratuità ma commerciale, meritocratica: la grazia è merito mio, del mio sforzo e non un dono.  

    Così si capisce perché Gesù manifesta indignazione e fa un gesto che sconvolge tutti. Gesù invita le persone a ripensare il loro rapporto con Dio. Per questo dice: “distruggete questo tempio!” Ma non parlava delle pietre bensì di quel tipo di mentalità, di relazione, d’immagine di Dio. Egli chiede di lasciare stare quel tempio e il suo vecchio culto, fatto di sacrificio di animali e della vita delle persone; e annuncia un culto nuovo e purificato senza bisogno di animali né monete.

    Precisa l’evangelista: “Egli stava parlando del tempio del suo corpo”. Così capiamo che l’intenzione di Gesù è portarci ad una esperienza in spirito e verità tramite la sua persona. È Lui il tempio nel quale facciamo l’esperienza del vero volto di Dio: “Chi vede me vede il Padre”. È lui lo spazio di incontro della nostra umanità con Dio.

     “Lo zelo per la tua casa mi divorerà”. C’è qui un ricordo dell’insegnamento profetico sul tempio. Il tempio è qui un luogo privilegiato della presenza di Dio, della sua gloria. La cura per questo luogo traduce un rispetto rivolto allo stesso Dio. Però la Bibbia usa il termine Casa anche per definire il Popolo di Israele, Casa di Israele.  Il luogo della gloria di Dio non è lo spazio ma il Popolo che appartiene a lui poiché “la gloria di Dio è l’essere umano vivente” (Sant’Ireneo).

    C’è qui anche un richiamo al nostro battesimo. “Non sapete che siete templi e che lo Spirito di Dio abita in voi?”, domanda San Paolo. Il nostro compito è riconoscere e onorare questa presenza in noi e negli altri. Gesù vuole ordine e dignità nel tempio dove la Trinità abita. Egli vuole che abbiamo un rapporto non commerciale con Dio ma filiale. Che possiamo incarnare lo zelo di Gesù per la “Casa” di Dio come un modo di ringraziare Dio per la sua costante presenza in noi.


Fr Ndega

Revisione dell'italiano: Giusi



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