domingo, 30 de abril de 2017

PRESENZA VIVA E EFFICACE DI CRISTO NEL MONDO


Riflessione su At 2, 14a.22-33; 1Pt 1, 17-21; Lc 24, 13-35


        Gesù ha condiviso con i suoi discepoli ciò che egli ha ricevuto da Dio perché loro possano continuare la sua missione. Con l’aiuto dello Spirito Santo, specialmente dal giorno di Pentecoste, hanno annunciato con gioia l’esperienza vissuta con il loro maestro e la sua vittoria sulla morte per la forza di Dio. Questo annuncio è un invito alla speranza perché la vittoria di Gesù dà possibilità di salvezza a tutti. Grazie a Cristo, la nostra fede e la nostra speranza sono rivolti a Dio Padre che vuole che agiamo ad esempio del suo Figlio. Anche se egli non è visibile ancora una volta agli occhi della gente, può essere riconosciuto tramite le nostre buone opere, quando ascoltiamo la Parola e celebriamo l’Eucaristia.

         Il dialogo che il Vangelo ci presenta è uno tra i testi stupendi e completi delle Sacre Scritture. Qui noi abbiamo il nostro processo di maturità della fede e ci sono anche le parti della celebrazione eucaristica, cioè, la realtà della comunità radunata nel nome del Signore, la liturgia della Parola con la presenza del Signore Risorto che apre la nostre menti perché possiamo capire le Scritture e il pane spezzato in comunione con Lui che ci invita a continuare come egli stesso ha fatto.

       Abbiamo due dei suoi discepoli che erano in cammino verso una città di nome Emmaus, a 11 chilometri da Gerusalemme. I discepoli erano molto tristi, frustrati, scoraggiati; hanno lasciato la comunità e tornano a casa, pronti a dimenticare tutto ciò che condividevano con lui.  Aspettavano un Messia re glorioso e potente, ma il risultato è stato tutt’altro che le loro aspettative: una persona cara che ha finito i suoi giorni morto sulla croce. Non c’era niente da fare se non tornare alla vita che conoscevano prima di incontrare Gesù.

           All’improvviso uno sconosciuto è apparso, camminava con loro e ha parlato con loro circa le ultime notizie su Gesù, il profeta potente in opera e in parole davanti a Dio e alla gente, il quale ha avuto una fine inaspettata. Quel pellegrino ha aiutato loro interpretando le Scritture che parlano del Messia. Loro hanno ascoltato con attenzione e i loro cuori hanno cominciato ad ardere. Alla fine, i discepoli arrivati a casa, invitano questo pellegrino: “Resta con noi, Signore”.

       Dopo aver accettato la parola del pellegrino, lo accolsero a casa. Questo uomo ha accettato non solo per stare con loro quella notte, ma per rimanere con loro sempre. Quando erano a tavola, il pellegrino ha fatto un gesto che viene dall’Ultima Cena, quando Gesù istituì l’Eucaristia. Gli occhi dei discepoli si aprirono a riconoscere il Signore Risorto. Così la parola brucia il cuore; il pane fa aprire gli occhi. Cristo è scomparso perché la comunità ha già ricevuto i segni concreti della sua presenza, cioè Parola e Pane spezzato. Anche se invisibile agli occhi, il Signore è presente e rimarrà per sempre. Ora è il momento di testimoniare con grande gioia questa verità.

      Gesù è il vivente e ci accompagna nel nostro cammino, anche se non sempre è riconosciuto. Si fa riconoscere nell’esperienza del pane spezzato con amore e in fraternità. Come i suoi discepoli dobbiamo lasciarci accompagnare da lui, ascoltare le sue parole e invitarlo a restare con noi. Egli per primo vuole stare con noi e mostrarci il vero modo di vivere. “È questa esperienza dello spezzare il pane che i primi cristiani hanno utilizzato per mostrare la loro comunione eucaristica. Facendo questo vogliono dire che tutti coloro che mangiano dell’unico pane spezzato, che è Cristo, entrano in comunione con lui e con egli costruiscono un solo corpo” (CCC 1329).

        Nel nostro cammino di fede non siamo mai soli. Gesù ci viene incontro, cammina con noi, è accessibile, specialmente quando sperimentiamo la delusione e pensiamo di abbandonare tutto. Egli ci ascolta e ci guida attraverso la sua Parola che brucia il nostro cuore e ci aiuta a riconoscerlo presente nella Eucaristia. Questa esperienza della Parola e del Pane spezzato in comunità ci fa diventare testimoni gioiosi e coraggiosi della sua presenza viva ed efficace nel mondo.


 Fr Ndega

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