sábado, 28 de outubro de 2017

AMARE DIO AMANDO ANCHE IL PROSSIMO


Riflessione sull’Esodo 22, 20-26; 1Ts 1, 5-10; Mt. 22, 34-40


         Le Sacre Scritture danno testimonianza di una relazione particolare tra Dio e il suo popolo. Dio ha voluto stabilire un patto con questo popolo, dando diverse linee guida per agire bene, assicurando un futuro di realizzazione per la vita. È in questo contesto che i Comandamenti sono nati, come via di vita. Non c'è niente di più importante nel suo cammino come popolo scelto, che vivere con fedeltà la Legge del Signore. Veramente per i popoli d’Israele la Legge è come Parola di Dio e la Parola di Dio è la Legge. Quando dicono: “La Legge di Dio è perfetta, è consolazione per l’anima”, essi parlano della Parola di Dio (Torà).

          C’è una connessione profonda tra Legge e la Parola, perché i comandamenti della Legge riflettono la cura e l’amore di Dio per il suo popolo. È questo suo modo d’agire che ha portato la liberta e l’identità al popolo di Israele. Dio aspetta soltanto che possano fare come lui fa, in particolare per i deboli (orfani e vedove) e gli stranieri che hanno bisogno di aiuto e accoglienza. La sorgente dei comandamenti è il cuore misericordioso di Dio. L’obbedienza al comando è fonte di benedizione che porta alla vita, ma la disobbedienza   porta alla morte.

        Purtroppo, attorno a questa Legge divina, gli ebrei hanno messo molte altre regole, portando via il punto di riferimento che Dio aveva stabilito. I primi dieci comandamenti sono diventati seicento tredici comandamenti. I poveri erano considerati peccatori perché non potevano memorizzare tutti questi comandamenti e quindi, non li praticavano. Tuttavia, loro erano consapevoli su ciò che è l’essenziale nella Legge. Questa è stata la risposta di Gesù quando ha detto: ‘Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e tutte le tue forze’ (Dt 6, 4-5) ‘e il prossimo tuo come te stesso’ (Lv 19, 18).

       L'amore per Dio è il primo comandamento, ma Gesù l’ha collegato all’amore per il prossimo, mostrando che è impossibile amare Dio senza amare anche il prossimo. Giacomo nella sua lettera afferma che è un bugiardo colui che dice di amare Dio e non ama il prossimo. Dal comandamento ad amare Dio scaturisce quello di amare il prossimo. La fonte è sempre Dio perché lui ci ha amati per primo. È dovuto all’amore di Dio per noi che possiamo amare gli altri veramente. “Questa è una sfida per tutte le culture specialmente là dove spesso viene promossa la fedeltà alla famiglia e alle tradizioni come il primo comandamento”.

        La presenza e missione di Gesù tra noi mostra che solo attraverso l’amore gli esseri umani possono ottenere la loro realizzazione personale. Naturalmente, essere membro di alcuna religione oppure partecipare alla messa è un segno dell’amore per Dio come priorità nella nostra vita. Tuttavia, alla fine della nostra vita ci sarà chiesto non sulla religione o quante volte siamo andati alla messa, ma sull’amore per gli altri. La qualità del nostro amore per Dio è mostrata nel modo in cui amiamo gli altri. Ama davvero chi vuole solo il bene della persona amata, anche quando questo/questa non è degno/a. È proprio così che Dio ci ama, vale a dire, in modo generoso e libero.

      Per Gesù l’importante è amare Dio, amando anche il prossimo. Il suo affascinante insegnamento ha trasformato i due comandamenti in uno, vale a dire: amare gli uni gli altri come lui ci ha amati. Proprio come Dio ci ha amati in Cristo, così dobbiamo amare da Cristo. Chiunque ama in questo modo ha scoperto l’essenziale della legge e della vita, perché chi segue Gesù non segue una legge o una dottrina, ma una persona.

       Pertanto, la credibilità dell’annuncio cristiano nel mondo sta nell’amare gli altri come fratelli. Noi amiamo Dio quando gli diamo il primo posto nella nostra vita, quando cerchiamo innanzitutto il suo regno e la sua giustizia. Amiamo il prossimo quando facciamo delle scelte che promuovono la vita e la fraternità. Possiamo dimostrare il nostro amore per Dio e per il prossimo in un modo molto concreto quando siamo in grado di sentire compassione di fronte alla realtà di sofferenza di coloro che sono stati costretti a lasciare la loro casa o i loro paesi e siamo disponibili a partecipare di iniziative per aiutarli nei loro bisogni. Quindi, è stato detto sui primi cristiani: “Vedi come si amano”. Questa realtà è stata possibile soltanto perché sono rimasti uniti nell’amore di Colui che li ha chiamati.
  

Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi

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