sábado, 25 de fevereiro de 2017

“DIO È PADRE, MADRE, TUTTO”


Riflessione su Is 49,14-16; Mt 6,24-34



          “Nel suo modo di prendersi cura di noi Dio è più madre che padre”. Queste parole sono state pronunciate dal Santo Padre Giovanni Paolo I e mostrano una prospettiva diversa sulla realtà divina, come ci parla il primo testo di questa riflessione (Is 49, 14s). Dio è come una madre tenera e attenta. Egli non può abbandonarci perché noi siamo i suoi figli amati e la nostra vita è molto apprezzata ai suoi occhi. Lui vuole che sperimentiamo il suo amore materno e che possiamo consegnarci nelle sue mani con grande fiducia. San Giovanni Calabria, chiamato anche “Il Santo della Provvidenza”, usava dire: “La Provvidenza è una tenera madre che tutto provvede per il nostro maggior bene. Dobbiamo sentirci condotti dalle sue mani materne”. Chi riesce vivere una fede cosi può andare avanti proclamando il Regno di Dio come priorità nella vita.
          Per coloro che decidono di seguire Gesù è necessario organizzare la propria vita in base alla nuova realtà in cui stanno vivendo. Non si può servire a due padroni. Servire Dio è più importante di tutto il resto. Così, dopo avere incontrato Cristo, denaro e altre cose non hanno più lo stesso senso di prima. È stato così all’inizio della chiamata, lui ha chiamato, loro hanno lasciato tutto... Ma sappiamo che durante il cammino percorso, spesso erano preoccupati per il domani, ad esempio Pietro che disse una volta: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?” (Mt 19,27). Gesù, conosceva i loro bisogni e per questo assicura loro una vita nuova che include tutte queste cose in modo diverso, insieme con l’offerta della loro vita a causa sua. Secondo S. Agostino, “Pietro ha lasciato tutto il mondo e ha trovato il mondo intero. Erano come quelli che non avevano nulla e allo stesso tempo hanno tutto.”
       La centralità dell’insegnamento di Gesù in questo testo è la cura di Dio per i suoi servitori. Lui è un padre buono che conosce i bisogni dei suoi figli e fa per loro molto di più di ciò che fa verso gli uccelli del cielo e i fiori del campo. Gesù ha invitato i suoi discepoli ad aprire gli occhi e guardare intorno. In tutto sono presenti segni dell’amore del Padre che si occupa anche delle più piccole cose. Lui conduce tutte le cose secondo il suo disegno di saggezza e bontà. Nulla sfugge al suo sguardo d’amore. Così siamo invitati a considerare che siamo nelle sue mani, che sono buone. La Bibbia testimonia la fedeltà del Signore, vale a dire “fino ad ora il Signore ci ha aiutato” oppure “Chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?” Questo ci invita a “guardare indietro e vedere come Dio si è preso cura di noi e così vedere quello che sta facendo per noi adesso. Quindi possiamo guardare avanti con speranza e fede: Dio farà con noi come ha fatto nel passato”. Questo è il suo modo d’agire.
         Gesù non nega che alcune cose sono importanti per la nostra vita. Tuttavia lui sa che il vivere con ansia e agitazione per cose materiali toglie la nostra attenzione verso ciò che è più importante. Se Dio è Padre e sa che abbiamo bisogno di tutte queste cose, dobbiamo affidarci nelle sue braccia con grande fede. S Giovanni Calabria ha vissuto questa realtà con molta convinzione. La sua “scoperta del Vangelo” fu la scoperta della paternità di Dio. Per lui Dio è sempre Padre e Provvidente, anche se noi non sempre abbiamo un atteggiamento di figli. Lui ha preso il versetto 23 come un programma di vita per se stesso e per la sua Famiglia spirituale, cioè: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”. Per don Calabria questo è un modo concreto di rispondere al Dio che ama e protegge i suoi figli senza dimenticare nessuno. Per questo, la ricerca del suo Regno deve orientare tutta la nostra esistenza e cosi “tutti i problemi dovrebbero essere considerati e studiati in armonia con la sua paternità.”
       Dio ci ama, ci conosce e così si prende cura di noi. A causa della sua particolare attenzione, ha condiviso il suo doni con noi, sperando che possiamo fare lo stesso verso gli altri affinché la fraternità tra noi sia riflesso della sua paternità. Così, siamo invitati a prendere in mano la nostra storia di vita e vedere che abbiamo ricevuto tanto dalla sua bontà. Anche se non sempre riceviamo quello che abbiamo chiesto, possiamo essere sicuri che Egli ci dona continuamente ciò di cui abbiamo bisogno. Che possiamo rinnovare la nostra fede nella sua provvidenza perché Egli è PADRE, MADRE, TUTTO e non abbandona coloro che si affidano a Lui.


Fr Ndega
Revisione: Giusi

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