sábado, 4 de dezembro de 2021

LA SALVEZZA ALLA PORTATA DI TUTTI

 

Riflessione a partire da Bar 5, 1-9; Fil 1, 3-6, 8-11; Lc 3, 1-6


 

    La liturgia di questa domenica ci invita ancora ad accogliere il Signore che viene a portarci la salvezza. Dobbiamo prepararci bene per poter ricevere il Messia in qualsiasi momento. L'Avvento ci aiuta a renderci conto che per una vera preparazione dobbiamo cambiare il nostro cuore. Nella prima lettura, le parole del profeta Baruc motivano il popolo esiliato in Babilonia e proclamano la liberazione che sta per arrivare. Dopo la sofferenza provata durante questo periodo potranno tornare a casa, a Gerusalemme, con grande gioia perché Dio si è ricordato di loro e li conduce alla luce della sua gloria. Questa realtà prefigura la nostra salvezza in Cristo. Nella seconda lettura, Paolo riconosce con gioia la carità e fratellanza dei Filippesi che molto ha concorso alla diffusione del vangelo accolto da essi con entusiasmo e prontezza. È per mezzo di Cristo e del suo vangelo che i Filippesi e i cristiani di ogni tempo possono generare buoni frutti a gloria di Dio.

    Il Vangelo parla di Giovanni Battista raggiunto dalla Parola di Dio nel deserto. Nella Bibbia il deserto è un luogo speciale per l'esperienza di Dio e della sua Parola. In quel luogo molte persone scelte dal Signore si prepararono per assumere la loro missione secondo la volontà di colui che li aveva chiamati. Giovanni Battista è una di queste persone. Lui è l'ultimo e il più grande dei profeti. Nel suo testo Luca menziona eventi storici, capi politici e religiosi per darci una precisazione del contesto di allora e per mostrare che per mezzo del suo messaggero, Dio entra nella vita concreta delle persone coinvolgendosi nella loro quotidianità e offrendo la sua misericordia.

    Dio non parla direttamente ma attraverso gli eventi della storia umana. Ci colpisce il fatto che anche se vengono citati nomi di persone importanti e nobili del popolo, Dio non va al palazzo né rivolge la sua Parola a quei capi; va, piuttosto, nel deserto, da uno sconosciuto, uno che non conta tanto per quella società. Non interessa a Dio quelli che dominano e pensano di aver il destino delle persone nelle loro mani. Ciò che richiama l’attenzione di Dio è l’atteggiamento di ascolto alla sua Parola e la disposizione per fare la sua volontà. Nella sua esperienza di deserto Giovanni ha fatto spazio nella sua vita alla Parola e, per questo è stato raggiunto da essa. “Una persona può raggiungere il cuore delle altre solo quando la Parola ha raggiunto il proprio cuore”, afferma Raniero Cantalamessa.  

    La venuta di Giovanni segue il piano di Dio che ha un tempo giusto per ogni cosa. La sua Parola trasforma la vita di Giovanni in uno strumento di salvezza. Siccome Giovanni è un ponte tra l'Antico e il Nuovo Testamento, la sua opera annuncia l’inizio dei tempi messianici. Lui è soltanto una voce che prepara le vie per la Parola; ha vissuto per questo. La voce è intimamente legata alla Parola: “senza la Parola la voce non ha contenuto e senza la voce la Parola non ha suono”. Giovanni preparò la gente per ricevere il Messia mediante un battesimo di conversione. Attraverso questo segno annunciava la misericordia di Dio che è accessibile a tutti perché è disegno di Dio che la sua salvezza giunga a tutti: “Ogni essere umano vedrà la salvezza di Dio!” Quindi, il segno di Giovanni prefigura il passaggio dal peccato e dalla morte alla grazia e alla vita nuova offerta dal Messia Gesù.

    Il battesimo di Giovanni è diverso dal nostro battesimo, ma entrambi sono un'opportunità per vivere una nuova vita e richiedono un atteggiamento interiore di conversione. Per noi la vita nuova è dono di Cristo e frutto della sua missione. Il battesimo cristiano garantisce la partecipazione alla vita di Dio stesso; si tratta di un segno esterno ma che indica una trasformazione interiore da una vita di peccato e di morte alla vita nuova della Grazia. Ci sono ancora ostacoli da superare nella nostra vita affinché possiamo assumere in profondità questa realtà, vivendo in un modo nuovo la nostra relazione con Dio e con gli altri.  Portando l’esempio di Giovanni, l'Avvento ci propone di occuparci dell’essenziale, vivendo la nostra quotidianità nella semplicità, aperti e disponibili ai piani di Dio sulla nostra vita per diventare anche noi strumenti della sua misericordia, della sua salvezza.


Fr Ndega

Revisione dell'italiano: Giusi

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