segunda-feira, 21 de julho de 2025

IL VALORE DELLA BELLA ACCOGLIENZA

 

Una riflessione a partire da Gn 18, 1-10; Sal 14; Col 1, 24-28; Lc 10, 38-42




 

    Il tema centrale di questa liturgia è l’accoglienza. Essa rende le persone più umane e, quindi, più adatte a collaborare nell’opera che il Signore vuole realizzare nel mondo.

Il primo brano che ci viene proposto parla della visita di Dio ad Abramo e Sara. Loro lo accolgono offrendo il loro meglio affinché Egli si senta a casa. In riconoscenza a tanta premura, Dio regala a questa coppia di anziani un figlio, il bimbo Isacco. Dio ama essere accolto e portare vita nuova all’interno del nostro vissuto. Che possiamo anche noi essere disponibili alle sue visite e fare spazio ai suoi piani.

Nella seconda Lettura la sofferenza che Paolo vive nell’evangelizzazione gli è motivo di gioia perché si sente unito a Cristo che ha sofferto e si è offerto perché la salvezza di Dio raggiunga tutte le persone. Di questo disegno Paolo si considera ministro, e per questo impiega tutte le sue forze, soffrendo in favore della Chiesa e, quindi, di Cristo stesso. Chi ha scelto Cristo non pensa a sé stesso perché per lui il vivere è Cristo.

Nel Vangelo Gesù accetta volentieri di essere ospitato presso la casa dei suoi amici a Betania e viene accolto da Marta e Maria, le quali cercano di offrire una accoglienza degna al nobile ospite, ma ciascuna a modo suo. Marta si occupa dell’ambiente, Maria si occupa della persona; Marta con il servizio, Maria con l’ascolto. Sembrano cose separate e contrapposte, ma Gesù ci insegna a vedere in un modo diverso:

    Marta mentre serviva si agitava, andando da una parte all’altra senza un centro, un punto di riferimento, senza fermarsi. Maria invece, si è messa come discepola ai piedi del maestro, come se non avesse niente da fare, dando più importanza a quello che Egli voleva fare per lei che a ciò che lei poteva fare per lui. Gesù rimprovera Marta con molta tenerezza perché riconosce anche la sua dedizione e premura, però lascia intendere che non ha bisogno della sua agitazione. 

    Con il suo rimprovero, Egli ha richiamato l’attenzione di Marta e di tutti noi riguardo “l’importanza fondamentale dell’ascolto della sua parola”. Le altre cose sono importanti ma possono aspettare. È la parola che deve guidare il nostro essere e il nostro agire. Quindi, il suo ascolto prioritario non va trascurato.

    Possiamo dire che una cosa è ospitare e un’altra cosa è accogliere. Marta ospita Gesù ma è stata Maria ad accoglierlo. Pensiamo di fare il massimo per il Signore, ma lui vuole soltanto il nostro meglio. Servizio e spiritualità sono due realtà che devono trovare nella nostra vita la loro integrazione e la loro giusta posizione affinché il Signore rivolgendosi a noi riconosca ciò che ha riconosciuto in Maria, vale a dire la parte migliore, la scelta migliore, perché fatta con saggezza e non con agitazione.


Fr Ndega

Revisione dell'italiano: Giusi    

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