Una riflessione a partire da Mt 24, 37-44
Ecco il tempo
di avvento! un nuovo anno liturgico comincia e la nostra aspettativa per la
venuta di Gesù si rinnova. Possiamo parlare di tre venute di Cristo: una, con
l’Incarnazione; l’altra, alla fine dei tempi: e la terza? Nella vita di ogni
persona. Gesù è venuto una volta e, nella fede, sappiamo che non si tratta solo
di una ricorrenza da ricordare, qualcosa del passato: Gesù viene adesso.
Possiamo chiederci: l’attendiamo davvero? Come? Nel brano del vangelo Gesù ci
chiede di essere pronti per la Sua venuta; il rischio per noi è pensare che
essa sia lontana. Il Signore c’invita a vegliare perché Egli può venire in ogni
momento, senza preavviso, all’improvviso.
Gesù disse che la sua venuta alla fine dei tempi sarà come furono i giorni
di Noè. Cosa accadeva? La gente viveva il quotidiano: mangiavano, bevevano, si
sposavano. Fino qui non c’è nessun problema. Alimentarsi, sposarsi sono azioni
della normalità originaria della vita. Però, erano impegnati semplicemente a vivere,
e vivere solo per questo, come se non esistesse niente altro. La routine e
l’indifferenza non li avvertì della
straordinarietà di ciò che stava per accadere: e non si accorsero di nulla.
Loro, del diluvio; noi, dell'occasione di vita che è il Vangelo.
Nel tempo dell'Avvento, la ricerca di Dio si muta in attesa di Dio. Di un
Dio che ha sempre da nascere, sempre incamminato e sempre straniero in un mondo
e un cuore distratti. Il tempo che ci è dato è per grandi cose; non è solo
Kronos, è Kairos! Siamo invitati
a recuperare il rapporto di amicizia con il tempo e scoprirlo abitato da una
presenza che vuole essere riconosciuta e accolta. Quando il Signore viene non
viene per castigare. Viene solo per portare gioia. Quindi, “stiamo attenti per
non perdere l’occasione di essere felici!”
Quindi, il messaggio non è di paura ma di gioia
perché il Signore viene definitivamente per essere la luce della nostra vita. Ma
per accogliere questa luce noi dobbiamo prendere coscienza che viviamo
nell’oscurità della notte. Da questa casa che è la nostra vita deve uscire la
luce poiché lo stesso Gesù aveva affermato riguardo la vita dei suoi discepoli:
“voi siete la luce del mondo”, e tutto questo per manifestare la gloria di Dio.
Però, spesso vieni fuori l’oscurità.
San Giovanni Paolo II diceva che “uno dei grandi
mali del nostro tempo è l’eclisse della coscienza” – che non riesce a
distinguere il bene dal male e il dolce dall’amaro. In questo senso, è
importante la preghiera non come una ripetizione di formule, ma come un dialogo
costante con il Signore per mantenere viva questa coscienza. Anche la confessione
frequente può aiutarci a liberarci dalla mentalità del sentirsi a posto e
permettere al Signore di entrare nella nostra vita. Se il Signore entra nella
tua vita ti chiederà di cambiare qualcosa, ma questo non deve essere un
problema per te perché colui che ti chiede di cambiare ha qualcosa migliore per te: ti porta la
gioia. Per questo, coraggio, fiducia! Diciamo insieme: Maranatha (Vieni Signore Gesù!)
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi

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