Come abbiamo
riflettuto nella settimana scorsa, tra quattro tipi di terreni, solo uno è
trovato nelle condizioni d’accogliere il buon seme e generare frutto. Il buon
seme è la parola di Dio che ha la forza in sé per generare nuova vita là dove è
accolta. Secondo il testo di oggi, anche se il terreno è buono, può accogliere
anche la zizzania. Questa è simbolo dei segni di morte che possiamo trovare
anche là dove ci sono i segni di vita. Questo mette in luce che anche se il
cuore è buono può portare la semente del male, cioè, può avere cattiva
tendenza. Il nemico di Dio agirà sempre per impedire che i suoi figli vivano
secondo la sua volontà.
Il testo della
Sapienza è un inno a Dio per la sua bontà e pazienza verso tutti i suoi figli.
La sua potenza e grandezza non gli impediscono di agire con mitezza e
tenerezza, prendendosi cura di tutti specialmente di coloro che sono più
deboli. Con questo suo modo d’agire ha educato il suo popolo offrendo a tutti
delle opportunità di cambiare vita perché essa sia secondo il suo desiderio.
Dio è indulgente e paziente perché ama con un amore eterno, cioè, un amore che
ci dona buona speranza aprendo le porte che abbiamo chiuso con i nostri sbagli.
Abbiamo bisogno di questo amore e desideriamo molto amare come Dio. Questa è la
azione del suo Spirito che abita dentro di noi affinché sappiamo pregare con
fiducia di figli, desiderando nel nostro cuore ciò che Dio desidera per noi.
La parabola che
Gesù ci presenta parla della dinamica del Regno che è come un uomo che ha
seminato il buon grano nel suo campo ma durante la notte venne il suo nemico e
seminò della zizzania in mezzo al buon grano. Vogliamo soffermarci su due
atteggiamenti: il primo è la decisione dei servi, la loro impazienza; il
secondo è quello del dono del campo, cioè, la sua pazienza (davanti alla
malvagità del suo nemico e alla immaturità dei servi). L’intenzione di Gesù è
parlare di Dio come colui che semina il buon grano nel grande campo del mondo e
non può fare diversamente perché egli è buono. Il suo nemico ha seminato la
zizzania, cioè il grano cattivo. Cosa fare con questa zizzania? Il dono del
campo ha già una idea ma preferisce aspettare e agire nel tempo opportuno, vale
a dire, nel suo proprio tempo. Il nemico che ha seminato zizzania ha fatto
questo di notte, di nascosto. Le azioni contro i desideri di Dio rivelano
situazioni di tenebre nella nostra vita.
È chiaro in
questo testo che il male non ha la sua origine in Dio; Egli non vuole il male.
Egli proprio motiva i discepoli di Gesù a guardare il suo modo d’agire per
rimuovere il male del mondo e della loro vita. Purtroppo l’essere umano porta
anche il male dentro di sé insieme al bene che viene da Dio. Non è stato così
fin dall’inizio. Dio ha creato l’essere umano come essere buono e libero per
potere fare delle scelte, vale a dire, “Se tu scegli il bene, la vita, vivrai;
se tu sceglie il male, la morte, tu morirai”. Quando la libertà umana non è
‘evangelizzata’ può agire come nemica. Quindi, come risultato della decisione
umana, il bene e il male crescono insieme nel mondo. Alle volte il male sembra
più forte perché cerchiamo di alimentarlo di più. Molte volte siamo rimasti
sorpresi nel vedere che ciò che sembra buono è cattivo e ciò che sembra cattivo
è buono. Con i nostri pregiudizi abbiamo fretta di giudicare gli altri sul loro
modo di vivere. Questo non tocca a noi.
Secondo la
dinamica di questa parabola, bisogna avere pazienza e discernimento per
eliminare il male nel suo giusto tempo con azioni adeguate che possano anche
rafforzare il bene, non indebolirlo. È proprio in mezzo a questa realtà di bene
e male che i valori del Regno si trovano seminati. Come Dio è il primo
interessato in volere eliminare il male dal mondo, Egli stesso ci invita ad
aspettare pazientemente, imparando da lui che fa piovere sui giusti e ingiusti,
buoni e cattivi. Tramite la sua pazienza Dio ci ha dato molte opportunità di
conversione, di cambiare vita. Allora, avere pazienza non vuol dire accettare
il male ma accompagnare il ritmo di Dio che ha l’eternità davanti a sé e sa
come trasformare il male in bene perché sa amare. Questo è davvero un invito a
cambiare il nostro modo di vedere le cose, agendo secondo il cuore misericordioso
di Dio.
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi
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