Riflessione a partire da Gn 2, 18-24; Mc 10, 2-16
Gesù stava insegnando alla gente
quando, all’improvviso si avvicinarono a lui alcuni farisei per metterlo alla
prova. L’argomento riguardava il divorzio,
rivelando la loro mentalità nei confronti del matrimonio e della
famiglia. Alla domanda “è lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”
Gesù cerca di correggere il loro modo di pensare, ricordando quello che è il piano
originario di Dio per l'uomo e per la donna, come espresso dalla Prima Lettura.
Approfondendo l’argomento con i
suoi discepoli, Egli parla anche dell'adulterio mettendolo in stretta
connessione con il divorzio. Alla fine del brano ci colpisce molto l’atteggiamento
di Gesù pieno di tenerezza verso i bambini, principali vittime del mal
comportamento degli adulti. Gesù si identifica con i bambini, li abbraccia, li
benedice, li protegge e li presenta come criterio per accoglierlo e entrare nel
suo regno.
Gli avversari di Gesù usano la
Legge mosaica per tentarlo. Secondo loro la Legge consente il divorzio, ma Gesù
lo rifiuta perché non rivela l’intenzione divina. Infatti alla donna veniva
negato ogni diritto e dignità, e secondo il Libro della Legge (Dt 24, 1), un
uomo poteva divorziare da sua moglie se non gli piaceva più “trovando in lei
qualcosa di vergognoso”. Una donna aveva poche opportunità di divorziare dal
marito, per esempio, se l’uomo fosse contaminato da lebbra. Dinanzi a questo, Gesù
li aiuta a ragionare in modo giusto perché la Legge è stata data per il bene
dell’essere umano e non il contrario.
Gesù è venuto a rivelare il disegno
originario di Dio e secondo questo disegno, sia l'uomo che la donna sono stati creati
ad immagine e somiglianza del loro Creatore. Egli ha posto nel loro cuore un
amore che li fa desiderare l'un l'altro e alla fine lasciare i genitori, unirsi
e diventare una carne sola. Ciò dimostra che il marito non ha il diritto di fare
di sua moglie ciò che gli piace, ad esempio, lasciandola quando lui vuole.
La loro unione è sacra, cioè,
voluta da Dio e sua iniziativa; la sua continuità o interruzione non sta a
disposizione del giudizio umano. Quindi, non possono separarsi e nemmeno essere
separati. L’intenzione principale di Gesù è riscattare e ristabilire proprio
questo: l’indissolubilità del matrimonio, e così, anche la dignità della donna nella
relazione, che è stata rovinata dalla legge. Nel matrimonio, la donna ha tanto
diritto quanto l’uomo e deve essere rispettata come immagine e somiglianza di
Dio. L’intenzione divina è che marito e moglie crescano nell'amore e insieme
possano ottenere la vita eterna.
È il desiderio umano di amare ed
essere amato che dà senso all’esperienza del matrimonio e della famiglia. La
famiglia è la base dell'esperienza umana e tutto ciò che è contrario a questo
principio è proibito nella Bibbia. Quindi, “Non commettere adulterio” è uno dei
Dieci Comandamenti. Perché l'adulterio minaccia la famiglia? Perché oltre il
rischio di una gravidanza indesiderata e non pianificata, porta anche degli effetti
devastanti sul matrimonio, come sentimenti di tradimento e perdita di fiducia.
In breve, l’adulterio fa vivere una vita defraudata.
La ragione del Comandamento “Non
commettere adulterio” è la protezione della famiglia. Perché la famiglia è così
importante? Perché senza la famiglia non è possibile la stabilità di una società;
senza la famiglia non sarebbe possibile la comunicazione di valore sociali di
generazione in generazione. Inoltre, il rapporto tra genitori e figli rende
questi ultimi più responsabili e maturi. La famiglia soddisfa i bisogni emotivi
e fisici, concedendo ai bambini un’infanzia sicura e protetta. Gesù si è identificato
con i bambini e li ha presentati come esempio di accoglienza dei suoi
insegnamenti affinché possiamo entrare nel suo regno e trovare la vera gioia.
Insomma, se Dio ci è stato fedele e ci ha portato una grande gioia, anche noi
siamo invitati ad essere fedeli gli uni agli altri per la gioia della famiglia
e soprattutto del matrimonio. "Senza fedeltà non c'è felicità". Possa
la nostra famiglia trovare il modo giusto per vivere ciò che è chiamata ad
essere.
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi
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