Riflessione su Mc 6, 30-34
Questo brano è
presente anche negli altri sinottici (Luca e Matteo), ciascuno dei quali porta
delle particolarità che rende la narrativa ancora più bella. Per quanto
riguarda gli aspetti comuni, tutti e tre parlano della barca, dell’incontro del
maestro con la gente e mettono questo testo prima della moltiplicazione dei
piani. Riguardo alcune particolarità, confrontando Luca 9, 10-11 e Matteo 14,
13-14 vediamo che solo Marco menziona il fatto che i discepoli “non avevano
neanche il tempo di mangiare”. Luca segue lo schema di Marco, omettendo oltre
l’aspetto menzionato, anche quello della compassione del maestro, ma aggiunge il
nome del luogo verso il quale andavano, cioè, Betsaida. Matteo invece, non
menziona né la condivisione dei discepoli, né i discepoli sulla barca, né il
nome del luogo, ma fa constatare l’aspetto della compassione del maestro nei
confronti della gente, come fa Marco.
Ci colpisce molto
vedere che Gesù non solo invia i suoi discepoli in missione ma dedica tempo per
ascoltare i dettagli della loro esperienza. Certamente egli si è reso conto
della loro stanchezza e il bisogno di un approfondimento. Per questo, li invita
ad andare in un luogo in disparte loro soli con lui. Troviamo qui una perfetta
sintonia tra il desiderio del maestro di insegnarli di più e il bisogno dei
suoi discepoli di assimilare maggiormente la proposta del maestro. Le altre
persone che guardano da fuori non capiscono questo rapporto; capiscono soltanto
che tramite loro, Dio si fa vicino al suo popolo, prendendo sul serio la loro
realtà. Infatti, quando scendono dalla barca e trovano la gente che aspettava,
Gesù capisce subito la ragione della loro ricerca e ha compassione perché è il
Buon Pastore e conosce i bisogni delle pecore.
Tramite il suo
ascolto attento e l’invito ad andare in disparte da soli con lui, Gesù dimostra
tenerezza nei confronti dei suoi discepoli come una mamma con i suoi figli.
Gesù vuole stare da solo con i suoi, occupandosi della loro vita e della loro
formazione. Il tempo con il maestro servirà per configurare di più la loro vita
con la sua. E’ interessante notare che Gesù sapeva che non era possibile
raggiungere il luogo in disparte a causa della folla che cercava di arrivare in
anticipo. Allora ha cambiato programma e l’unico momento che ha avuto da solo
con i suoi discepoli è stato quello sulla barca. Certamente è stato un bel
momento di approfondimento con la ripresa della condivisione dei discepoli e
l’ascolto attento del maestro. Egli ha approfittato di questa opportunità per
sottolineare qualche aspetto in più di ciò che ha insegnato prima di mandarli
in missione o correggere qualche deviazione da ciò che era realmente
essenziale.
Gesù ci invita a
salire sulla barca con lui e rimanere con lui. Questa barca non è ferma in
mezzo al mare della vita ma si muove verso una folla assetata di Dio e della
sua Parola. Questa barca è una chiamata alla intimità e alla vicinanza.
Facciamo l’esperienza di stare con il maestro non per imparare una dottrina ma
per contemplare la sua vita e incarnare la sua proposta per essere come lui
vuole che siamo e soltanto dopo essere veramente convinti, possiamo annunciarlo
agli altri. Diversamente non avremo esito nella missione. Secondo don Raniero
Cantalamessa: “Colui che annuncia la Parola non arriverà al cuore degli altri
se la Parola stessa non è arrivata al suo cuore”. Questa Parola è il proprio Gesù,
che vuole riempire la nostra vita di senso e aprirci agli altri. Più rimaniamo
con lui, più ci sentiamo orientati verso gli altri; più guardiamo lui, più il
nostro sguardo diventa pieno di tenerezza e misericordia verso gli altri.
Insieme a Gesù sulla barca andiamo verso gli
altri non per giudicarli ma per guardarli diversamente coinvolgendoci con la
loro realtà. Davanti alla realtà drammatica di quelle persone disorientate e
assetate della vera Parola di Dio, Gesù dona un sopporto spirituale tramite le
sue parole e subito dopo consegna loro anche il sopporto fisico tramite i pani
e i pesci. Ma in questo brano, il Buon Pastore offre per primo il cibo giusto
perché conosce il suo gregge. Quale sarebbe stato il contenuto del discorso
fatto da questo Pastore pieno di tenerezza e misericordia? Il Monsignore e
Martire Oscar Romero, afferma che Gesù avrebbe parlato loro che “l’unica
salvezza viene da Dio, che Dio ci ama, che Dio non ci abbandona, che ci amiamo
gli uni gli altri, che non ci disperdiamo”.
Che possiamo portare avanti questo lieto
annuncio, prima con la nostra vita trasformata dall’incontro con il Buon
Pastore Gesù e poi con le nostre parole.
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi
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