Es 34, 4b-6.8-9; 2Cor 11,
11-13; Gv 3,16-18
Siamo invitati a
riflettere sul mistero della Santissima Trinità. Trattasi della relazione di comunione
del Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. È una comunione d’amore perché Dio
è amore. L’amore è l’identità di Dio. Così, “Dio è Trinità, perché è amore” (L.
C. Susin). Dio è unico ma non vive da solo perché ha voluto vivere in
comunione. Tutta la creazione scaturisce dal suo essere e dal suo mistero.
Tutte le creature sono chiamate a entrare in questa dinamica d’amore che è la
Trinità, ed essere manifestazione della sua bontà. Lodiamo Dio per la sua
comunione d’amore, dicendo Gloria al Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
...
Quando facciamo
il segno della croce, cioè, “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo”, parliamo dell’identità di Dio ed esprimiamo il nostro senso di
appartenenza a questo Dio che è presente in noi e in ogni luogo. Egli è amore
che è sopra tutti e in tutti. Egli si rivela a tutti e si fa incontrare da
tutti, ma continua ad essere un mistero perché non c'è nulla che possa imporre
limiti al suo essere. Secondo S. Agostino, “Dio è tanto inesauribile che quando
è trovato è ancora tutto da trovare”. Esiste un racconto su Sant’Agostino che
ci aiuta a riflettere sulla Santissima Trinità come un mistero, non da essere
capito ma accolto. Se ci consegniamo sempre più a questo mistero ancora di più
possiamo sentire la sua azione in noi.
“Un giorno Sant’Agostino – vescovo dottore
della Chiesa - stava camminando sulla riva del mare, interrogandosi sul mistero
della Santissima Trinità. Si domandava: “come può esistere Dio, Uno e Trino,
allo stesso tempo?” Improvvisamente, vide un bambino piccolo che faceva un buco
nella sabbia e correva verso il mare, prendeva un po’ d’acqua e la metteva nel
buco. Dopo aver osservato questo movimento del bambino per un po’ di tempo,
Agostino decise di chiedere al bambino il significato di questo gioco. Questi
rispose dicendo: “Io cerco di mettere tutta quell’acqua in questo piccolo buco”.
Molto stupito, Agostino disse: “Questo è impossibile!”. Allora il bambino gli
disse: “E’ più facile per me mettere tutta quell’acqua in questo buco che tu
possa capire il mistero della Santissima Trinità con la tua mente”. Alla fine,
il bambino scomparve e S. Agostino disse a se stesso: ‘Questo bambino non era
forse un angelo?!’”
Il messaggio delle
letture d’oggi ci conduce verso una apertura sempre maggiore di questo mistero.
Questi testi parlano di un Dio che si è rivelato come il Signore della storia,
ma che è allo stesso tempo un Dio “misericordioso e pietoso, lento all’ira e
ricco di amore e di fedeltà”. L’Antica Alleanza testimonia che egli dona il suo
perdono. Nella Nuova ed eterna Alleanza, tramite il suo Figlio, Egli dona se
stesso. Per questo suo gesto supremo d’amore il mondo ha trovato salvezza
essendo coinvolto nella stessa comunione del Dio che non sa fare altra cosa
eccetto amare.
Quindi, la
salvezza del mondo è un’azione amorosa della Santissima Trinità, cioè il Figlio
è stato inviato dal Padre sotto la potenza dello Spirito Santo. Similarmente,
lo Spirito Santo viene dal Padre e ci porta a comprendere pienamente gli insegnamenti
del Filho. Noi crediamo che mediante il battesimo, siamo diventati tempio
vivente di Dio e dimora della Santissima Trinità. Quest’azione propria dello
Spirito Santo porta ai nostri cuori l’amore di Dio perché viviamo come figli
del Padre, fratelli di Gesù e tra noi. È per mezzo di questo Spirito che possiamo
chiamare Dio nostro Papà con totale libertà e fiducia.
Il messaggio
sulla comunione trinitaria è un grande aiuto che il cristianesimo offre per la
nostra società che si lascia condurre dall’ individualismo e dalla
competizione. Gesù ci ha affidato il messaggio d’amore come ragione di tutte le
cose. Noi siamo capaci di mostrare la verità di questo messaggio se rimaniamo
uniti a lui (alla Trinità). Un giorno egli disse, pregando per i suoi: “Che
loro siano una cosa sola; come tu, Padre, sei in me e io in te; siano anch’essi
in noi, affinché il mondo creda”. Nell’intimità della nostra relazione con il
Figlio, sentiamo anche in noi l’azione del Padre e dello Spirito. La nostra
esperienza di Gesù nell’Eucaristia è un’esperienza della Santissima Trinità; Egli
è tra noi e dentro di noi. Egli stesso ci unisce a se’ e ci unisce tra di noi.
Lo fa perché vuole che siamo partecipi della sua stessa vita. Pertanto,
preghiamo: “Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo”...
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi
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