Riflessione Is 60, 1-6; Ef 3, 2-3a. 5-6; Mt 2, 1-12
Poco per volta e
passo dopo passo, la liturgia ci ha aiutato a capire il senso della nascita di
Gesù e l’intenzione di Dio sulla realtà umana. Gesù nacque a Betlemme che è terra
degli ebrei, e non solo per gli ebrei, ma per tutte le nazioni. Dettagli della
sua nascita nei Vangeli di Matteo e Luca mostrano che dall'inizio della sua
vita umana, è stato respinto dal suo paese, ma cercato e rispettato da coloro
che non sono ebrei. Questo è chiaro nel Vangelo di Giovanni (1,11-12), anche se
questo vangelo non porta dettagli sull’infanzia di Gesù, come il vangelo di
Matteo e di Luca. Secondo Giovanni, Gesù “Venne fra i
suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto, ha dato
potere di diventare figli di Dio”. Gesù è venuto per tutta l'umanità e ha
illuminato tutti con la sua luce. La sua nascita ci assicura che tutti sono figli di Dio e che è volontà di Dio salvare tutti.
La prima lettura
è un cantico fatto dopo l’esperienza dell’esilio babilonese e proclama le
meraviglie che il Signore ha fatto per il suo popolo. A causa di questa
situazione il profeta prevede Gerusalemme come trasformata in un punto di
riferimento di pellegrinaggio per molti popoli. Veramente la gloria del Signore
brillò su questa città, ma il senso di questo luogo è più di fede più che
geografico. In questa città Gesù ha compiuto la sua opera, assicurando la
salvezza di Dio per tutti. Così, l’idea della salvezza esisteva nel Vecchio
Testamento, ma questa non era molto chiara. L’interpretazione era fatta al modo
culturale, facendosi che la salvezza di Dio dipendesse dai limiti della
religione e della cultura ebraica. Questa situazione ha impedito agli ebrei di
essere vicini agli altri e di considerare loro come fratelli. Gesù nacque come
luce per tutta l'umanità per rendere tutti una sola famiglia. Nella sua lettera
San Paolo rivela che Gesù è la rivelazione del mistero che era stato nascosto
per lungo tempo. Secondo questa rivelazione anche altri popoli diventano eredi
delle promesse di Dio insieme agli ebrei. La presenza di Gesù traduce in modo
perfetto tutto ciò che è stato detto da parte di Dio agli antichi profeti. “Dio
ha scelto un popolo come strumento per raggiungere più facilmente tutti gli
altri”.
La notizia della
nascita di Gesù è buona, ma la ricezione di questa notizia non è stata buona da
parte di tutti. Per i visitatori provenienti da Oriente, questa notizia ha
portato vero senso alla loro vita; così hanno cercato il nuovo re avidamente,
senza timore di lasciare il loro paese e la loro sicurezza. Per le autorità
degli ebrei questa notizia ha causato preoccupazione e agitazione per la paura
di perdere posizione e privilegi. L’arrivo dei Magi segue quello che fu detto
dal profeta Isaia (60,3): “Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo
splendore del tuo sorgere”. Portarono a Gesù doni di grande valore, vale a dire
oro, incenso e mirra. In questi doni hanno espresso l’identità del loro popolo,
la loro ricchezza, i loro talenti, i loro sforzi e i loro desideri. I Magi
hanno lasciato il loro paese e si sono lasciati guidare dalla stella al fine di
raggiungere il senso pieno della loro vita. Questa stella significa la luce di
Dio che illumina le persone e invita a cercarlo con entusiasmo. Questa luce è
il suo Figlio; chiunque lo segue non cammina nelle tenebre (Gv 8,12).
In questo giorno
Dio ci invita ad essere vigilanti circa la stella che lui usa per guidarci. Tu,
hai scoperto la stella che ti porta a trovare il vero senso della tua vita? Nei
Vangeli, possiamo trovare molti segni di questa stella. Prendiamo per esempio
l’evento dei pescatori che catturano i pesci; i loro pesci erano la stella di
Gesù. Per i coltivatori, il seme è stato la stella di Gesù. Per gli sposi di
Cana il vino è la stella di Gesù, perché il miracolo di trasformare l'acqua in
vino proclamava Gesù. Per una donna che attingeva acqua al pozzo, nel suo
incontro con Gesù, quell'acqua era la stella. A Pietro che lo rinnegò, Gesù
prepara il fuoco dove ha messo il pesce; quel fuoco è diventato la stella per
riportare Pietro nuovamente a Gesù. Per i discepoli di Emmaus, la stella era il
pane, perché attraverso il pane hanno riconosciuto Gesù.
Come è successo
ai Magi, anche la nostra vita è un cammino di fede per incontrare Dio e
permettere che sia lui a cambiare le nostre vie. Siamo invitati a cambiare mentalità
e lasciare false sicurezze e iniziare il nostro viaggio verso Dio che ci guida
con la sua ispirazione. Siamo invitati a offrirgli il dono più importante della
nostra vita. Tutti i doni che possiamo offrirgli provengono dalla sua generosità.
Lo stesso Gesù che è il maggiore dono di Dio per noi vuole essere la nostra
luce sempre, perché siamo luce anche noi per la salvezza di tutta l'umanità.
Fr Ndega
Revisione: Giusi
Nenhum comentário:
Postar um comentário