Celebriamo la solennità della
Madonna assunta in cielo. Il dogma fu proclamato dal papa Pio XII nel 1950.
Però, questa verità è vissuta dai cristiani fin dai primi secoli. Maria è stata
assunta in cielo in corpo e anima perché non poteva provare la corruzione colei
che generò l’autore della vita. Ringraziamola per la sua vicinanza
materna.
Questa festa celebra il mistero
della nostra risurrezione già avvenuto nel corpo della Madonna, poiché rivestito
di incorruttibilità, come dice la seconda lettura, ci precede nella gloria. Il
nostro corpo proverà la corruzione e poi sarà unito all’anima nella gloria. Il
corpo della Madonna, invece è già stato glorificato con l’anima insieme,
raggiungendo ciò che tutti noi attendiamo. Cosa attendiamo? La risurrezione nell’ultimo giorno, promessa dal
suo Figlio.
Il brano dell’Apocalisse ci porta
l’immagine di una donna vestita di sole ed incinta, pronta per partorire. Il
sole è simbolo della gloria di Dio. La donna viene perseguitata da un enorme
drago e lo vince perché è rivestita di Dio. Questa è un’immagine della Madonna
che con la sua risposta collabora perché la vita (Gesù) venga nel mondo. É immagine
anche della Chiesa chiamata a generare Gesù per tutti, anche in mezzo alle persecuzioni.
È immagine di ogni cristiano chiamato ad essere testimone della vita che Dio
offre a tutti.
Maria si mette in viaggio verso sua
cugina per servirla. L’incontro di queste due donne è un incontro di due
alleanze, cioè, l’Antica dà il passaggio alla Nuova. Qui troviamo anche un
incontro di generazioni, vale a dire, l’anziana accoglie la giovane e la
giovane serve l’anziana. Il piano di Dio coinvolge tutte le persone e ognuno è
chiamato a prendere l’impegno secondo le sue condizioni e le sue forze.
La vita di queste due donne
proclama il modo particolare di Dio d’agire contro ogni umana aspettativa, vale
a dire, la donna sterile è diventata feconda e la donna vergine riesce a generare
in modo straordinario. Attraverso il suo inno, la Madonna canta la fedeltà
di Dio nella storia e annuncia che è beato chi crede nelle sue promesse.
Quindi, la fede diventa il criterio fondamentale della gioia. Maria ci anticipa
nella gloria come immagine della Chiesa realizzata. Così indica il destino
della nostra condizione umana e il senso della nostra esistenza: siamo
venuti da Dio e camminiamo verso di Lui.
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi
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