Riflessione a partire di Mt 13,
1-23
La centralità della nostra riflessione non è altro che la Parola di Dio. Tramite
la sua Parola, Dio ha creato l’intero universo e continuamente lo rinnova. Come
Dio della parola, Egli parla sempre al cuore delle persone, non si stanca. Nel suo
modo di parlare, non segue delle rubriche né ci parla solo di quello che
vogliamo sentire. Però tutto ciò che ci dice ha una finalità molto concreta di
attuazione nelle diverse situazioni in cui viviamo. È bello pensare che anche
se la sua Parola porta in sé stessa una capacità fecondatrice Dio la fa
dipendere dalla qualità del terreno che gli offriamo. Siccome Egli non si
stanca, alla fine la sua Parola riuscirà a compiere in noi ciò che Egli
desidera.
Il modo con cui accogliamo
la Parola di Dio si riflette nel modo con cui ci rapportiamo tra noi e con tutto
ciò che è intorno a noi. Anche il creato è coinvolto nel messaggio di salvezza che
ci è stato rivolto. Siamo stati liberati ma non viviamo da liberi e questo incide
anche nel creato che soffre le conseguenze delle nostre scelte sbagliate e attende
di essere liberato per partecipare alla gloria dei figli di Dio. Possiamo anche
dire che se il creato soffre è perché non viviamo da figli. In ragione della
redenzione è possibile che viviamo un rapporto più armonioso e fraterno con il creato
di cui siamo parte anche noi.
A tutti viene
rivolto il messaggio della Parola, ma non tutti sappiamo riceverlo con
entusiasmo, oppure quando lo riceviamo con entusiasmo all’inizio non siamo in
grado di riconoscerne il vero valore, permettendo che le preoccupazioni e
occupazioni della vita soffochino questo messaggio. A questo punto, non riusciamo
a portare avanti gli impegni che la parola ci fa assumere. Secondo la
spiegazione di Gesù possiamo essere fecondati dalla Parola e vivere a partire
da essa oppure rendere insensibile il nostro cuore al punto di resistere a
qualche cambiamento proposto. I semi della Parola saranno sempre abbondanti
poiché Dio non si stanca, ma chi non ha il cuore aperto ad accettare il suo messaggio
non sarà mai in grado di produrre i frutti sperati. Tocca ad ognuno domandarsi:
che tipo di terreno sono io?
Lasciamoci interpellare dalla Parola, rispondendo con docilità dinanzi alla
rivoluzione interiore che essa provoca e disponiamoci ad agire conseguentemente,
mostrando che la grazia di Dio in noi non è vana.
Fr Ndega
Revisione dell'italiano: Giusi
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